LEGITTIMA DIFESA. Delibera del Comune di Messina su notifica TSO e tutela delle persone sottoposte a interventi psichiatrici contro la propria volontà

L’amministrazione comunale di Messina ha approvato una delibera di indirizzo che per la prima volta, in Italia, dispone che la Polizia Municipale notifichi a chi vi è sottoposto l’ordinanza di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).
Il Comune riconosce ciò che è ovvio ma che viene ignorato e calpestato quotidianamente dagli operatori del settore: il trattamento sanitario obbligatorio è “de facto” una limitazione della libertà personale e, come tale, deve prevedere le forme di garanzia e di autodifesa riconosciuti ad ogni cittadino che venga privato della libertà.
Facendo seguito e aderendo alla campagna “Liberamente” promossa dal Comitato Iniziativa Antipsichiatrica e dall’associazione Penelope, l’Assessore alla Cultura del Comune di Messina, Federico Alagna, in accordo con il Sindaco Renato Accorinti e l’Assessora alle politiche Sociali, Nina Santisi, hanno messo nero su bianco, l’urgenza di riappropriarsi della responsabilità che la legge pone in capo al Sindaco, individuandolo quale autorità che dispone, tramite propria ordinanza, il trattamento sanitario obbligatorio.
Responsabilità che non si può esaurire nel mero assolvimento di una procedura amministrativa, avendo a che fare con valori e diritti costituzionalmente garantiti (la libertà personale, la libertà di cura …), ma che implica il riconoscimento del diritto alla legittima difesa da parte di chi viene sottoposto a cure coatte contro il proprio consenso.
Nel caso specifico del TSO, non va dimenticato, la coazione avviene in un campo (quello psichiatrico) di cui sono storicamente noti tanto gli abusi, quanto gli effetti devastanti sulla salute fisica e psichica delle “terapie” sui destinatari delle stesse.
Con l’ordinanza approvata dalla Giunta messinese, i cittadini potranno conoscere sempre (attraverso la notifica dell’atto) quando, se e perché siano obbligati a sottoporsi a cure psichiatriche, potendo così, avendo conoscenza degli atti, ricorrere avverso il provvedimento e far valere le proprie ragioni.
Per garantire che la voce di chi è sottoposto a TSO possa avere ascolto, il Comune assume la responsabilità di informare i cittadini in merito ai propri diritti e costituire un apposito servizio di monitoraggio, accompagnamento e verifica di tutti i trattamenti sanitari obbligatori emanati, al fine di evitare abusi e consentire ai cittadini di accedere agli istituti di tutela previsti dalla legge e disattesi dalla pratica corrente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *